Che grata ingrata a piazza Plebiscito, che straordinaria forza riesce ad avere un fazzoletto di 25 mq sui destini della mobilità partenopea e che incredibile sfilata di pareri, opinioni, ragioni che si contendono la vittoria sulla necessità o meno di creare una infrastruttura necessaria, più che moderna, per rispondere ai bisogni di mobilità di una piccola metropoli europea, al suo turismo, al suo quotidiano vivere e per finire al bisogno di essere anche più sostenibili ed efficienti.
Lo scontro si consuma come ultima mossa nella guerra delle funicolari, degli autobus e di tutto quello di cui noi poveri pedoni abbiamo bisogno per muoverci magari in sicurezza e senza troppe ambasce in una città che si aliena sempre di più rispetto all’unico vero tema di interesse generale : “provare ad essere una città più vivibile e fruibile per tutti”, per chi la abita con difficoltà e chi la visita con lo spirito di meraviglia per le sue bellezze e per le sue strane ed incomprensibili inefficienze.
Il finale? A parer mio non è tanto importante quanto la certezza che si perderà altro tempo, altro denaro pubblico e che una mobilità moderna resterà per molto molto tempo ancora un lontano miraggio, ma a Napoli per fortuna abbiamo ancora il Mare …